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N.
da Rio Guida
di Padova 1842
COMMERCIO
E INDUSTRIA
Quantunque
la provincia di Padova debba per la natura del suolo ritrarre i proprii
vantaggi piuttosto dallagricoltura che può occupare tutta
la sua popolazione quandanche fosse maggiore, che non dalle manifatture
(il rapporto fra la superficie coltivata e i coltivatori
della provincia è di un individuo per ogni nove pertiche censuarie); nullamanco
in diversi luoghi e particolarmente nella città e ne capoluoghi
dei distretti, esistono varie fabbriche di manifatture molto importanti,
benché forse, per le cangiate circostanze, non più sì numerose né sì ragguardevoli
come in passato.
Uno dei distretti che più si distingue sotto questo punto di vista è quello
di Piove, dove oltre una fabbrica di tele assai rinomata, vhanno
molte fornaci che somministrano mattoni, calce e tegole non solamente
a Piove medesima, ma ancora alle due città di Venezia e Padova. Saggiunga
che le valli di questo distretto abbondano di carice con cui si lavorano
stuoie (importantissimo oggetto per il grande spaccio che se ne fa) e
seggiole impagliate di pochissimo costo, delle quali (almeno alcuni anni
addietro) si caricavano vascelli e si spedivano fino nellAmerica
settentrionale. La canna poi, che pur ricresce in molta quantità, serve
per la costruzione de casolari, per le chiusure nelle valli da pesca
e per uso di combustibile nelle fornaci e nei forni da pane, particolarmente
nella città di Venezia. Quindi quelle valli che occupano 15.000 [?] metri
quadrati, danno un prodotto netto forse maggiore di quello che si ricavi
da certe porzioni di valle che, essendo ridotte a cultura, vanno sottoposte
a maggior censimento ed esigono spese maggiori di coltivazione, dovendosi
calcolare anche limporto del frutto del denaro impiegato per la
loro riduzione.
Le valli poi a fieno ed a strame che si trovano nella parte bassa dei
distretti di Conselve e di Piove, li rendono opportuni al mantenimento
dei vitelli da guazzo de quali si fa commercio attivo cogli Stati
Pontificii, lo che più sopra abbiamo notato praticarsi anche nel distretto
di Montagnana: Ad onta di tutto ciò il numero de buoi non è sufficiente
al bisogno e la maggior parte sì da macello che da lavoro la si trae da
altre province, e questo è un ramo dindustria il quale merita le
cure de nostri possidenti, particolarmente de più agiati.
Il lanificio che ne tempi addietro era per la nostra provincia e la nostra
città una sorgente fecondissima di ricchezza, ora è si può dire abbandonato:
la prima scossa la risentì fino dal tempo del governo veneto per i privilegi
e le protezioni accordate ai fabbricatori di Schio. Sopravvennero le guerre
e le politiche vicende ce assorbirono i capitali e sviarono ogni sorte
di commercio; ed in seguito frutto della pace di cui godiamo sotto il
paterno reggimento della dominazione austriaca si fu il miglioramento
dellagricoltura, sollecitato dai possidenti appunto perché offeriva
un campo, se non più lucroso, almeno più sicuro allimpiego de
loro capitali. Non è per altro che alcune fabbriche da panni non sussistono
ancora e in Padova e in varii distretti.
La seta diventa ognor più un oggetto dimportante utilità: saccresce
il numero delle filande: ventisei ve nhanno nei varii distretti,
e tre in città oltre ad una fabbrica di drappi di seta e due di nastri.
La maggior parte però della seta si manda fuori e passa per la scala di
Milano in Francia e in Inghilterra.
Il prodotto del vino eccede il consumo della popolazione almeno dun
quarto della sua totalità, e questa eccedenza non ha altra uscita che
per Venezia, dove sostiene la concorrenza di vini daltri luoghi
e perché principale, vien pagato a bassissimo prezzo e i possidenti sono
spesso imbarazzati nellesitarlo. Per ciò alcuni agronomi tentarono
qualche esperimento a fine di migliorare i nostri vini e renderli atti
a sostenere la navigazione: non possiam che far voti pel buon esito della
lodevole intrapresa.
Il frumento checcede al bisogno della popolazione è di più facile
smercio, e la nostra provincia può ogni anno privarsi per lo meno di 400,000
some di grano. Quantunque il raccolto del grano turco superi in quantità
quello del frumento. tuttavia viene quasi nella sua totalità consumato
dalla popolazione, così che non se ne può far gran conto come di oggetto
desportazione.
Né altrimenti è del riso, il quale torna bensì vantaggioso a quei pochi
possidenti chhanno le risaie, ma la provincia deve ritrarne gran
copia dal vicentino, dal veronese e dal mercato di Legnago.
Scendendo poi alle arti meccaniche, si può dire esservi in Padova copia
di bravi artisti in ogni genere di mestiere. non mancando né meno fabbricatori
di stromenti geodetici, astronomici, ec. ec. Che possono gareggiare coi
più distinti di qualsiasi luogo.
La superficie
della provincia padovana presentata dalle nostre statistiche ascende in
complesso a pertiche censuarie 2,124,354 (1 pertica = metri 1000)
- in pianura 2,003,951
- in collina 120,403
Pertiche |
Pertiche |
- Terreni incolti, cioè
a dire pascoli, lande, strade, fabbriche, paludi, fiumi, canali,
ec.
- Terreni a bosco
- Prati in genere, cioè sortumosi e liscosi
- Terreni a risaia stabile e a vicenda
- Terreni arativi in genere, compresi gli artificiali
Totale
|
194,325
43,350
194,280
11,185
1,681,214
_________
2,124,354
|
Sopra la
superficie della provincia di Padova si hanno:
- Buoi
- Vacche
- Tori
- Allievi
|
18,979
21,195
607
12,330
_______
Totale....53,111
|
-
Cavalli di lusso
- Comuni
- Allievi
|
408
8,952
759
_______
Totale....10,119
|
Prodotto annuo in via media:
Vino |
some
metriche
747,000
|
mastelli
padovani
1,048,127
|
Frumento |
some
metriche
640,000
|
moggia
padovane
184,011
|
Grano
turco |
some
metriche
1,000,000
|
moggia
padovane
287,521
|
Bozzoli
(ultimo triennio) |
libre
metriche
294,000
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