La località fu abitata già in età
romana, come attestano le iscrizioni rinvenute nel territorio lungo la
via Annia che da Legnago portava ad Este, Monselice donde si staccava
una diramazione verso Conselve , la zona termale, Padova, Altino.
Quando nel 567 i Longobardi scesero in Italia, sulla rocca di Monselice
trovarono rifugio i profughi da Padova e da Este, resistendovi fino al
602, ultimo baluardo veneto ad arrendersi agli invasori, i quali di Monselice
fecero un’importante roccaforte.
All’inizio dell’XI secolo il territorio passò sotto gli Estensi,
conobbe successivamente il dominio del Barbarossa,
di Ezzelino, di nuovo degli
Estensi fino alla metà del XIII secolo. L’importanza politica
di Monselice declinò quando il territorio fu sottoposto al comune
di Padova, poi alla signoria Carrarese,
infine alla Repubblica di San Marco nel 1405.
Congiunta a Padova da un canale già dalla metà del XII secolo,
Monselice cominciò a conoscere maggior benessere dal XV secolo,
da quando cioè il territorio fu bonificato a cura dei magistrati
della Repubblica veneta. Della prosperità di Monselice restano
tuttora importanti testimonianze quali la Ca’ Marcello,
risalente al XIII secolo e successivamente ampliata e migliorata, l’antico
Duomo romanico e la Villa Duodo, ora
Balbi Valier.
Monselice fu la patria dell’insigne prelato card.
Simone Paltanieri (sec. XIII), del pittore Jacopo
da Monselice, del musicista Antonio Guattieri,
degli storici Gaetano Cognolato e
Giovanni Brunacci del XVIII secolo.
Il comune abbraccia una superficie di 5.053 ettari, quasi tutti in pianura
giacché le uniche alture sono la Rocca (m. 151) e il Monte Ricco
(m. 339) chiamato Montevignalesego nel Medio Evo, oggi dilaniato dalle
cave di trachite.
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– Callegari,
Adolfo Guida dei Colli Euganei (1931, 1963, 1973)
– Michieli, Iginio, I Colli Euganei
(1966, Soc. Coop. Tip. Padova) |