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1846, di
Guglielmo STEFANI
VALLE
S. EUSEBIO
È detto
volgarmente Valsanzibio, villa ora del conte Leopoldo Martinengo, un
tempo appartenente alla famiglia Barbarigo, poscia alla casa Michiel.
Riportiamo assai volentieri le assai leggiadre parole contenute in
proposito nella Guida di Padova che si accordano così bene a quanto
noi pure pensiamo sui giardini compassati a figure geometriche, vera
corruzione dell’arte del giardinaggio che il nostro Japelli ha così
poeticamente redenta.
“In mezzo
ai nostri colli poveri d’aque torna ancor più gradita l’abbondanza delle
fontane che in questo sito o spruzzano, o zampillano o serpeggiano o
fanno empito ovunque si volga il piede. Il capriccioso secento che fu
tiranno della natura e corruttore di ogni arte, imprigionò la copiosa
onda e la condusse in cavi piombi sotterra scarcerandola qui e colà
o fra gli alberi sformati colle forbici, o tra i fiori composti a circoli
ed a triangoli, od in mezzo a statue atteggiate in istomachevoli
affettature.
Ad aiutare il compimento delle congiurò col giardinaggio e colla scultura
anche la poesia; la quale la quale presso alle fonti ed intorno ai simulacri
inscrisse concetti storpii ed analogie limbiccate in quello stile contorto
e vaporoso che diè vituperosa fama ad un’epoca miseranda pel naufragio
di tanti possentissimi ingegni. Così fatte depravazione del gusto non
tolgono per altro a questo giardino la bellezza che risulta dalle copiose
fontane, dalle fitte ombre, e dalla varietà degli ornamenti„.
Citare
dovrei ancora in questo libro ben altri ridenti soggiorni ed antiche
memorie; quali la villa di Frassinelle, il poggio di Mirabello, e Baone
ov’ebbe feudo la famiglia di Cecilia, e Calaone dimora a Sabina poetessa
d’Este; e Monterosso, in cui villeggiava il Bembo, e Lispida col suo
convento di Gerolimini, soppresso nel 1767; ma di conventi, di monache
e di rovine ne ho detto a sazietà...
Guglielmo
STEFANI
Da: Strenna dei
Colli Euganei (1846, a cura degli editori del «Giornale Euganeo»
J. Crescini, G. Stefani
– ripresa in I Colli Euganei (Bologna 1978, Riedizione anastatica,
Atesa Editrice).
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