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– Ugo Foscolo

Negli immediati dintorni di Abano, si trova anche la villa che ospitò Ugo Foscolo, al tempo dell’ Jacopo Ortis. È la villa Cittadella-Vigodarzere, ora Gottardo sulla strada che dal centro abitato porta a Feriole; con il nome di via Arunzio Stella fino all’incontro con la circonvallazione, e poi Ugo Foscolo, in omaggio al Poeta che qui dimorò fra l’estate e l’autunno del 1796.

Ecco come, in Jacopo Ortis, Ugo Foscolo trasfigura la visione del Venda:

«Sono salito su la più alta montagna: i venti imperversavano; io vedeva le querce ondeggiar sotto a' miei piedi; la selva fremeva come un mar burrascoso, e la valle ne rimbombava; su le rupi dell'erta sedeano le nuvole – nella terribile maestà della Natura la mia anima attonita e sbalordita ha dimenticato i suoi mali…»

Fu Luigi Gaudenzio ad identificare la casa che ospitò Ugo Foscolo togliendo ogni dubbio e demolendo le leggende e le congetture che parlavano di Arquà e del romantico poggio di Monticelli. Villa Cittadella-Vigodarsere è una bella casa veneta cinta di muro, solitaria, nella distesa dei campi ben coltivati, con un grande cortile e un porticato solenne.
Il “porticato” è quello cui Ugo Foscolo si richiama nell’ultima pagina del suo romanzo, quando morente Jacopo, accorre da Padova l’amico Lorenzo:

«Appena io giunsi da Padova ove m’era convenuto indugiare più ch’io non voleva, fui sopraffatto dalla calca de’ contadini, che s’affollavano muti sotto i portici del cortile…»

Un documento importante per l’identificazione del luogo dove il Foscolo dimorò è la lettera a Tommaso Olivi di Chioggia, datata “Dalla Ceriola, 8 settembre 1796”.
[Ceriola o Ceriole [in dialetto Seriole (cera - sera)], oggi Feriole.]

Luigi Gaudenzio
cita la lettera, con particolare rilievo, nell’articolo apparso in «Abano Terme – Notiziario dell’Azienda di cura» (anno VII, n. 2-3 1955). Dove Luigi Gaudenzio aggiunge che sarebbe “vana la fatica di chi, sulla scorta del romanzo foscoliano, speri di riconoscere un profilo di paese, uno scorcio di collina euganea.
Di maniera, le stesse pagine che evocano luoghi e cose di particolare significanza, come quelle della passeggiata e della visita alla casa di Petrarca, per le quali verrebbe fatto di pensare naturalmente a una facile ricognizione de visu. Ugo Foscolo
– afferma Luigi Gaudenzio non ha mai visto Arquà. Mai”.

 

Callegari, AdolfoGuida dei Colli Euganei (1931, 1963, 1973)

 

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