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Video CATAIO Pio
degli Obizzi
nella seconda metà del secolo sestodecimo edificava con lungo e
coraggioso lavoro gran parte di questa splendida villa. Risecò
buona porzione del monte che sporgeva molto innanzi e metteva il piede
nel fiume; ne spianò il pendio rupinoso per istendervi sopra orizzontalmente
i cortili; scavò nel suo grembo anditi e scale; vi fece un parco
cinto di muro, popolato di belve, ricco di piante, annaffiato da perenni
acque ed alzò il superbo palagio dilargato in terrazzi e incastellato
di torri. Qui larchitettura, deviando dalle regole severe della
simmetria, si lasciò guidare dallagile imaginazione; e traendo
profitto dalle opportunità ed anche dagli ostacoli del sito, murò
un edificio che rimembra quegli descritti ne poemi cavallereschi;
tanto esso tiene al fantastico e sente del prestigioso. Il cav. Gian
Battista Zelotti vi operò dentro tutte le dipinture
allegoriche, simboliche, mitologiche dei due piani superiori, non che
le istorie della famiglia Obizzi effigiate nel piano principale. Il march.
Tomaso
Obizzi figlio del suddetto accrebbe pregio al magnatizio soggiorno
riunendovi gran copia di armi, di stromenti musicali, di sculture, di
lapidi; e formandone altrettante collezioni che si meritano laccurato
esame dellarcheologo e il curioso sguardo dellerudito. Larmeria
conta buon numero di armature complete, parecchie rotelle ed elmi e barbute
di fine lavoro, e molte armi da fuoco quali si usarono in epoche vicine
alla invenzione della polvere: hannovi perciò archibusi e pistole
a miccia, e cannoni di cuoio e colubrine di bellissimo getto. Nella raccolta
musicale merita osservazione qualche liuto squisitamente intarsiato; istromento
da cui letà mezzana seppe trarre tanto soavi e tanto possenti
armonie. Il museo di antichità supera laspettazione di chi
visita una collezione privata in soggiorno campestre: vi si ammirano urne
e vasi etrusci, idoli egiziani, sarcofaghi istoriati, arnesi di varia
foggia usati dagli antichi popoli, arredi sacri de primi tempi del
cristianesimo, statue intere e torsi e busti e bassorilievi e buon numero
discrizioni: si attende con desiderio la illustrazione che ne pubblicherà
leruditissimo Cavedoni. Lo stesso ultimo
discendente della illustre famiglia degli Obizzi ben provide alla conservazione
e allincremento del Cataio, legandolo per testamento alla sovrana
dinastia degli Estensi. Perché S.A. Imp. R. larciduca dAustria
Francesco IV duca di Modena, del quale venne
in dominio, ampliò labitazione, vi aggiunse nuovi ornamenti,
aggrandì ed abbellì le adiacenze, aperse nuove strade di
comunicazione coi paesi vicini a comodo di questi, protraendole anche
a non brevi distanze, e si conduce ogni anno a villeggiarvi desiderato
dalle circostanti popolazioni, sulle quali spande a larga mano abituali
beneficenze.
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Battaglia
Terme A. Cittadella-Vigodarzere Guida di Padova 1842 |
Il marchese Pio Enea degli Obizzi
fece costruire nel 1570, ai piedi del monte Ceva, sulle rive del fiume
Brenta, dall'architetto Andrea Dalla Valle
un edificio su un preesistente castello medievale. [Da: Annie Sacerdoti Le Ville Venete Istituto Regionale per le Ville Venete Marsilio 1998] Venne costruito
secondo disegni e piani portati dai suoi viaggi dal famoso esploratore
veneziano Marco Polo. Sembra essere stato fabbricato ad imitazione del
castello di Katay in Tartaria, e ciò spiegherebbe il suo nome,
e la stranezza della sua forma. [Da Viterbi Bona, I Colli Euganei nella storia e nella leggenda, 1911] |