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LUVIGLIANO Vuolsi tragga
il nome dal magno istorico Livio e chegli
ci avesse un podere. A questo paesello è nobilissimo ornamento una
maestosa villa che appartiene a vescovi di Padova, e derivò ad
essi dalla cospicua famiglia veneziana dei Cornaro. Fabbricolla nel secolo
decimosesto, dietro disegno del Falconetto,
Luigi Cornaro, quegli che scrisse il notissimo
libro Della vita sobria; e della utilità che ne viene, porse
una prova in se medesimo, il quale come che guasto da godimenti giovanili
e sfidato dai medici, col solo presidio di una rigida sobrietà
racquistò ferma salute e produsse la vita fin presso ai centanni.
Si legge con piacere nel citato libro, comegli già decrepito intendesse
operosamente in questa sua villa a schiantar selve, a seccar paludi, a
spianar dossi, a coltivar utili piante, migliorando così insieme
le qualità e della terra e dellaria. Queste cure ben meritavale
il sito chè fra più ameni, perché i colli vi fanno
intorno intorno a diversa distanza bellissima chiostra che rallegra il
guardo e non lo imprigiona, lasciandogli in qualche sfondo il prospetto
dei monti lontani o il dominio della pianura. Il palazzo tiene la cima
di un poggio; vi si leva ampio, quadrato, massiccio, ma non alto a bastanza,
perché rimane in difetto dellultimo piano. Le doppie scale che
dal giardino ascendono alla magione sintrecciano e si spartono in modo
opportuno a decorare la villa ed a crescerle appariscenza pomposa. A. Cittadella-Vigodarzere Guida di Padova 1842 altre notizie: Anche Luvigliano
ha voluto porre la propria candidatura, con Abano e Teolo, a luogo natale
di Tito Livio. Anni addietro, la popolazione,
sospinta dall'allora arciprete don Giuseppe Curto,
s'era attivamente impegnata per ottenere il cambio del nome del paese
da Luvigliano in Liviano (terra dei Livii), nome trovato
in antiche lapidi e negli archivi parrocchiali. A Tito
Livio, Luvigliano ha dedicato due strade, le scuole, un pubblico
esercizio e vistose scritte sulle case. Frequentatore
assiduo di villa Pollini era anche Roberto Ferruzzi
(1853-1934), pittore dalmata, autore di quella famosa Madonnina
che, esposta alla Biennale di Venezia nel 1897 col titolo di Maternità,
ottenne un singolare favor popolare. Pare che il quadro originale, eseguito
a Luvigliano, e pure di Luvigliano era la modella, sia andato perduto
nel 1914 in un naufragio, mentre stava per emigrare in America. Ma le
riproduzioni dell'opera su cartoline, tele, arazzi, smalti, ecc.
si moltiplicarono con straordinaria fortuna, come se in quella
figurina il popolo senta incarnato il proprio ideale di bellezza e di
grazia. Il Ferruzzi volle essere sepolto,
accanto alla moglie, nel cimitero di Luvigliano. Callegari, Adolfo – Guida dei Colli Euganei (1931- 1963, 1973)
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Pendice
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Villa dei
Vescovi fu costruita nel Cinquecento, come luogo di ritiro dei vescovi
di Padova, da cui il nome. Alvise Cornaro,
amministratore del vescovado, sovraintese alla costruzione. La villa fu
progettata dall'architetto veronese Giovanni Maria
Falconetto (1468-1535) per il vescovo Francesco
Pisani. La costruzione, iniziata intorno al 1524, passò
una quarantina d'anni dopo, nel 1561, al padovano Andrea Dalla Valle (attivo
1543-1577). I lavori si protrassero per almeno cinquant'anni. [Sunto da: Annie Sacerdoti Le Ville Venete Istituto Regionale per le Ville Venete Marsilio] |