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ABANO

Alcuni de’ nostri cronisti cavano fuori la etimologia di questa voce dalla notte dei tempi favolosi, narrandoci che venuti quivi gli Euganei con Ercole reduci dalle Spagne, determinarono di non più partirsi da questo luogo, e per ciò aponon, cioè luogo di riposo lo appellarono. Secondo altri aponoz fu detto per significare l’effetto di queste acque termali cioè il toglimento delle molestie cagionate dai morbi. La loro celebrità è vetustissima: le raccomanda Aureliano medico del secondo secolo; le cantarono in versi Claudiano ed Ennodio; Plinio osservò in esse la vegetazione di alcune piante; Cassiodoro ne parlò diffusamente nella notissima lettera scritta per comando del re Teodorico all’architetto Luigi. Era qui presso l’oracolo di Gerione cui trasse Tiberio per risapere se sarebbe pervenuto all’impero; e n’ebbe fausto augurio dalle facce segnate col numero maggiore che presentarono i dadi d’oro da lui gittati per volere dell’oracolo nella fonte. Nel tempio di Gerione Cornelio augure narrava la pugna fra Cesare e Pompeo in Tessaglia nel momento stesso in che si combatteva; ed esclamava inspirato: Cesare tu vinci. Abano fu patria al detto Cornelio, a Valerio Flacco cantore degli Argonauti, ad Arrunzio Stella consolo e poeta, a Pietro d’Abano medico, filosofo ed astrologo famigerato, e, secondo l’opinione di alcuni, anche Tito Livio. Testimonianze di antichi scrittori rendono certo che nobilissimi edificii sorgevano un tempo presso le fonti aponensi. Si mettevano pari alle terme di Pozzuoli e di Baia, dove grandissime rovine mostrano anche oggidì la prisca magnificenza. Qui invece spazzò il tempo quasi tutti i vestigi del passato. Il Mandruzzato mette innanzi la congettura che l’antico Abano occupasse tutto lo spazio interposto fra Monte Irone, Montegrotto e Casa Nuova.
Il moderno Abano si compone d’un mucchio di case intorno alla chiesa e degli alberghi a ricetto di quelli che prendono i bagni: i quali alberghi quantunque non ritraggano punto dell’antica splendidezza, sono per altro acconciamente architettati, perché riuniscono sotto lo stesso tetto, abitazione, bagni, chiesa e caffè; opportuna composizione che aduna a comodo de’ malati stanza, rimedio, divozione e passatempo.
L’analisi delle acque termali scatenti dalla fonte di Monte Irone operata sopra una libra metrica dall’esperto chimico prof. Francesco Ragazzini diede il seguente risultamento.

 
Danari

- Cloruro di sodio (sal marino)

- ...... " .... di magnesio (idroclorato di magnesia)

- ...... " .... di calcio (idroclorato di calce)

- Solfato di calce (gesso)

- Ioduro di magnesio (idroiodato di magnesia)

- Bromuro di magnesio (idrobromato di magnesia)

- Carbonato di calce

- ........."....... di magnesia

- Silice od acido siliceo

- Materia organica e suo silicato di ferro

- Perdita

Totale

- Acqua


Somma Danari

3.871.20

0.131.40

0.097.60

1.152.40

0.022.50

0.010.60

0.401.20

0.098.40

0.372.90

0.428.80

0.011.50
___________

6.598.50


994.401.50
___________

1001.000.00

Nelle acque termali euganee si vede lo svolgimento di molte bolle gasose. Il suddetto professore di chimica nell’analisi fatta con accuratissima diligenza di questo gas trovò in cento centimetri:

 
Centimetri

- Gas acido carboico

- ..." ..nitrogeno od azoro

- ..." ..acido idrosolforico

- Vapore di olio di nafta

- ... " ..... di ossigeno

Somma Centimetri

38.00

60.90

00.50

00.50

00.10
________
100.00

Tutte le altre sorgenti termali euganee offrono gli stessi componenti, e solo variano le quantità dei medesimi e le proporzioni coll’acqua semplice in cui sono sciolti. Le fonti di Monte Irone si vantaggiano da tutte le altre perché contengono una maggiore quantità proporzionale dei sopra specificati principii mineralizzatori.
Il termometro di Reaumur immerso nelle diverse scaturigini termali euganee s’inalza variamente da gradi +20 fino a gradi +68.
Chi vuole maggiori notizie chimiche intorno alle nostre terre leggerà le Ricerche fisico-chimiche, le quali pubblicherà fra breve il sunnominato prof. Ragazzini. Quelli poi che bramano sapere in quali malattie tornino utili e con quali metodi, leggano il Saggio sull’uso medico delle terme padovane del dott. Gio. Maria Zecchinelli stampato nel 1835, e la più recente opera del dott. Antonio Flumiani.

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A. Cittadella-Vigodarzere Guida di Padova 1842

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